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La Botanica di BAM: fiori di terra e fiori di acqua

La Botanica di BAM: fiori di terra e fiori di acqua

Un agosto floreale con la Botanica di BAM, la rubrica per conoscere la natura del parco Biblioteca degli Alberi e i suoi mutamenti durante l’anno, in collaborazione con AG&P, nostro botanical content partner.

«Fiori di terra e anche fiori di acqua, queste tenere ninfee che il Maestro ha dipinto in tele sublimi […] sono come un primo, delizioso abbozzo di vita» – Marcel Proust

Il Maestro di cui si parla è Claude Monet, padre dell’Impressionismo, che dedicò gli ultimi anni della sua vita nella rappresentazione quasi ossessionata delle ninfee del suo giardino di Giverny. Pensate che era talmente attratto e affascinato da questi fiori e dai giochi di luce che creavano sulla superficie dell’acqua, da arrivare a realizzare circa 250 dipinti, tutti raffiguranti ninfee!
Un piccolo angolo di paradiso che viene ricreato anche a BAM. Un biolago dalle forme architettoniche molto marcate ricco di specie acquatiche, tra cui spiccano le meravigliose ninfee.

Si ipotizza che il nome Nymphaea derivi dal greco e si riferisca a divinità acquatiche dalla bellezza incomparabile: le ninfe. Il fiore di ninfea, dunque, si chiamerebbe così perché ama gli stessi luoghi che erano frequentati dalle ninfe. Un episodio mitologico ci racconta però un’altra versione. Si narra infatti di una ninfa, di nome Ninfea, che morì di dolore perché pazzamente innamorata di Ercole, il quale però non ricambiava tale sentimento. Gli dèi, impietositi, la trasformarono nel bellissimo fiore che prese il suo nome.
Per via di questa leggenda, la ninfea è considerata il fiore simbolo dell’amore non corrisposto, dell’amore platonico.

Vi siete mai chiesti cosa c’è sotto il tappeto fiorito che si poggia sulla superficie dell’acqua?
Partiamo dal basso: le radici. Queste sono ancorate al fondo fangoso e si dipartono dal rizoma, fusto ingrossato che ha il compito di immagazzinare nutrienti che consentono alla pianta di sopravvivere alla stagione sfavorevole.
Niente fusto legnoso per le ninfee: non serve, non deve infatti sostenere alcun peso perché ci pensa l’acqua! I fusti sono carnosi e percorsi da canali cavi che assicurano il galleggiamento.

Le foglie giovani sono chiuse, arrotolate come una pergamena, e immerse. Quelle adulte invece, con la loro forma tondeggiante inconfondibile, sono galleggianti e presentano un’insenatura stretta e profonda dove è inserito il picciolo.

Ma ora veniamo alla parte più affascinante: i fiori!
Vi sarete forse accorti che nel tardo pomeriggio li trovate chiusi, mente nelle ore centrali della giornata sono aperti, mostrandosi in tutta la loro bellezza. Sono infatti fotosensibili, ovvero si aprono durante il giorno solo a cielo sereno. A fine pomeriggio invece si chiudono e affondano nell’acqua, ma all’alba risalgono pronti per sbocciare di nuovo.

I frutti sono a bacca globosa che matura sott’acqua poiché il fiore, dopo l’impollinazione, affonda e si impianta nel fango.
Le ninfee sono da sempre utilizzate nella medicina popolare per le loro acclamate proprietà sedative/calmanti e anafrodisiache. Proprio per questo sono sempre state associate a purezza, candore ed innocenza. Pur avendo origine nel fango, se ne liberano, raggiungendo la superficie dell’acqua pulita, manifestandosi in pieno sole in tutta la loro bellezza.

Se volete sentirvi come Monet non vi resta che passare a BAM.
Fermatevi davanti allo specchio d’acqua, il cui aspetto muta ogni istante e in cui si riflettono il cielo, le nuvole, i grattacieli e non meno importanti, i fiori acquatici per eccellenza, le meravigliose ninfee!

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